"Casa e ambiente, dal 2030 nuovi edifici a emissioni zero"
Beda Romano, Il Sole 24 Ore, Estratto da “Primo Piano”, 16 dicembre 2021
La Commissione europea ha presentato ieri le sue attese proposte legislative dedicate
all’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata. L’obiettivo ridurre
drasticamente le emissioni nocive di un settore particolarmente inquinante. Il pacchetto
fa parte della politica ambientale “Fit for 55” che punta alla riduzione del
gas a effetto serra del 55% entro il 2030, rispetto ai dati del 1990. Nel contempo,
Bruxelles ha proposto acquisti in comune di gas.
Dal 2030 in poi i nuovi edifici privati non dovranno produrre emissioni nocive (la
data per gli edifici pubblici anticipata al 2027). Concretamente significa che gli
edifici dovranno consumare poca energia, essere alimentati per quanto possibile
da fonti rinnovabili, e non dovranno emettere in loco emissioni di carbonio da
combustibili fossili , spiega la Commissione. Le proposte comunitarie introducono
anche nuovi standard minimi.
L’obiettivo migliorare l’efficienza energetica, secondo una scala, dalla A (pi efficiente)
alla G (meno efficiente). A questo proposito Bruxelles propone che in ciascun
Paese il 15% del patrimonio edilizio pi inquinante debba passare per gli edifici
pubblici e non residenziali dalla classe G alla classe F entro il 2027 e alla classe E
entro il 2030. Gli edifici residenziali avranno invece tempo fino al 2030 per portare
il proprio certificato a livello F e fino al 2033 per portarlo alla classe E.
La Commissione non ha ritenuto necessario introdurre sanzioni (come il divieto di
affitto) in caso di mancata ristrutturazione, smentendo una presunta stretta piovuta
da Bruxelles e circolata nei giorni scorsi sulla stampa italiana. L’eventuale scelta
verr demandata ai governi. In Francia, per esempio, una legge recente prevede
che per le abitazioni pi energivore i proprietari non potranno aumentare gli affitti
dal 2022 e affittarle dal 2025.
Gli edifici utilizzano il 40% della nostra energia e producono il 36% delle nostre
emissioni di gas a effetto serra – ha notato la commissaria all’Energia Kadri Simson
–. Dobbiamo fare qualcosa con urgenza, perch oltre l’85% degli edifici di oggi esister
ancora nel 2050 .
L’esecutivo comunitario intende mobilitare fino a 150 miliardi provenienti dal bilancio
dell’Unione per facilitare l’adozione di standard minimi di rendimento energetico,
da qui al 2030. Inoltre, a partire dal 2027, nessun incentivo finanziario dovrebbe
essere distribuito per l’installazione di caldaie a combustibili fossili e da quella data
gli Stati membri hanno la possibilit legale di vietare d’embl e l’uso di combustibili
fossili negli edifici.
Le misure proposte ieri includono una riforma del mercato del gas, che mira a integrare
i gas a basso contenuto di carbonio, come l’idrogeno, nella rete europea.
Bruxelles non ha proposto date sulla fine dell’uso del gas in Europa, ma ha suggerito
che i contratti di lungo termine debbano scadere entro il 2049. Infine, la Commissione
ha presentato un aggiornamento di una direttiva esistente, appoggiato a suo
tempo dall’Italia, che permetter ai Paesi di acquistare e stoccare gas in comune.