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"Casa e ambiente, dal 2030 nuovi edifici a emissioni zero"

10/01/2022

Beda Romano, Il Sole 24 Ore, Estratto da “Primo Piano”, 16 dicembre 2021

La Commissione europea ha presentato ieri le sue attese proposte legislative dedicate

all’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata. L’obiettivo   ridurre

drasticamente le emissioni nocive di un settore particolarmente inquinante. Il pacchetto

fa parte della politica ambientale “Fit for 55” che punta alla riduzione del

gas a effetto serra del 55% entro il 2030, rispetto ai dati del 1990. Nel contempo,

Bruxelles ha proposto acquisti in comune di gas.

Dal 2030 in poi i nuovi edifici privati non dovranno produrre emissioni nocive (la

data per gli edifici pubblici   anticipata al 2027). Concretamente significa che  gli

edifici dovranno consumare poca energia, essere alimentati per quanto possibile

da fonti rinnovabili, e non dovranno emettere in loco emissioni di carbonio da

combustibili fossili , spiega la Commissione. Le proposte comunitarie introducono

anche nuovi standard minimi.

L’obiettivo   migliorare l’efficienza energetica, secondo una scala, dalla A (pi  efficiente)

alla G (meno efficiente). A questo proposito Bruxelles propone che in ciascun

Paese il 15% del patrimonio edilizio pi  inquinante debba passare per gli edifici

pubblici e non residenziali dalla classe G alla classe F entro il 2027 e alla classe E

entro il 2030. Gli edifici residenziali avranno invece tempo fino al 2030 per portare 

il proprio certificato a livello F e fino al 2033 per portarlo alla classe E.

La Commissione non ha ritenuto necessario introdurre sanzioni (come il divieto di

affitto) in caso di mancata ristrutturazione, smentendo una presunta stretta piovuta

da Bruxelles e circolata nei giorni scorsi sulla stampa italiana. L’eventuale scelta

verr  demandata ai governi. In Francia, per esempio, una legge recente prevede

che per le abitazioni pi  energivore i proprietari non potranno aumentare gli affitti

dal 2022 e affittarle dal 2025.

Gli edifici utilizzano il 40% della nostra energia e producono il 36% delle nostre

emissioni di gas a effetto serra – ha notato la commissaria all’Energia Kadri Simson

–. Dobbiamo fare qualcosa con urgenza, perch  oltre l’85% degli edifici di oggi esister

ancora nel 2050 .

L’esecutivo comunitario intende mobilitare fino a 150 miliardi provenienti dal bilancio

dell’Unione per facilitare l’adozione di standard minimi di rendimento energetico,

da qui al 2030. Inoltre, a partire dal 2027, nessun incentivo finanziario dovrebbe

essere distribuito per l’installazione di caldaie a combustibili fossili e da quella data

gli Stati membri hanno la possibilit  legale di vietare d’embl e l’uso di combustibili

fossili negli edifici.

Le misure proposte ieri includono una riforma del mercato del gas, che mira a integrare

i gas a basso contenuto di carbonio, come l’idrogeno, nella rete europea.

Bruxelles non ha proposto date sulla fine dell’uso del gas in Europa, ma ha suggerito

che i contratti di lungo termine debbano scadere entro il 2049. Infine, la Commissione

ha presentato un aggiornamento di una direttiva esistente, appoggiato a suo

tempo dall’Italia, che permetter  ai Paesi di acquistare e stoccare gas in comune.

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