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A trainare le vendite sarà la sostituzione della prima casa

16/05/2020

Sarà un mercato di sostituzione. Vendo 3 stanze per comprarne 4; cerco più verde e allora mi sposto in una periferia vivibile, ma non isolata. O, viceversa, vado più verso il centro (se ho vissuto l’esperienza di una casa mal collegata con le infrastrutture e i negozi).

Ma anche un mercato di ristrutturazione degli spazi esistenti per chi non vuole cambiare o non potrà permetterselo, anche grazie ai tanti bonus per edilizia e arredo che praticamente ripagano l’investimento. Protagonista, la prima casa».

Ne è convinto Gian Battista Baccarini, presidente nazionale di Fiaip (la federazione italiana degli agenti immobiliari) ed è quello che emerge dalle prime richieste (le agenzie immobiliari hanno, del resto, riaperto solo il 4 maggio).

Baccarini, dopo il Covid-19 resterà una crisi economica che già oggi
pesa sull’occupazione e sulla perdita di fatturato. Non crede che tanti tra quelli che volevano acquistare casa rinunceranno
?
È vero. Ma, in generale, il forzato stallo del settore ha fatto accumulare alcune richieste che daranno la spinta a una prima ripresa. Inoltre, il costo del denaro che continua a essere basso e si prevede resti tale, sarà un motivo in più per ricercare un’abitazione. In questo momento di incertezza, gli immobili possono rappresentare una valida alternativa di investimento poiché meno soggetti alla volatilità tipica dei mercati finanziari.

 

Dunque, non teme la crisi...

L’immobiliare italiano è sano. In Italia c’è, nonostante tutto, ancora una sostanziosa “cassaforte” di risparmio privato. Davanti all’ottovolante della Borsa di questi mesi e all’esigenza (evidente) di migliorare la qualità delle proprie abitazioni, l’immobiliare ha tutte le carte in regola per invertire la rotta, se le banche continueranno a sostenere il mercato dei mutui.

Come cambierà la richiesta?

La domanda sarà di abitazioni più confortevoli, ristrutturate e/o recuperate, luminose e con spazi esterni vivibili. Oggi, il 70% delle transazioni avviene per abitazioni con bassa classe energetica. Le famiglie, invece, faranno più attenzione all’efficienza energetica, che offre minori consumi domestici, recuperi fiscali e aumento del valore di mercato degli immobili.

Più centro o più periferia?

Le esigenze sono sempre soggettive. Il centro città non dovrebbe patire battute d’arresto. Del resto, la scelta di vivere fuori porta non è per tutti. Piuttosto, in questi casi, prevedo una ristrutturazione degli spazi esistenti, che tenga conto di una stanza o di una postazione di lavoro o di uno spazio sufficiente per fare esercizio fisico. Non è solo questione di superficie, ma di distribuzione degli spazi. Il verde e le superfici esterne, come il terrazzo, avranno quindi ancor maggior richiesta in aree comunque ben collegate alla città, ai supermercati e ai servizi in generale. Ma non sarà un fenomeno dirompente perché in campo scende il rapporto qualità- prezzo. Un trend, quello della “sostituzione della casa”, che riguarderà anche una quota di affitti.

I prezzi cresceranno o caleranno?

Nel 2019 le compravendite sono aumentate del 4% mentre i prezzi delle case sono mediamente calati del 2,77%. Con cali più marcati nel segmento commerciale. Nell’immediato, potrebbe esserci un calo legato all’incertezza del momento. Ma nella seconda parte dell’anno stimiamo una ripresa e una stabilizzazione delle compravendite. Non altrettanto per i valori di mercato.

La fortuna degli investimenti per “affitti brevi” è definitivamente terminata?

Non credo. È in stallo per la paralisi dei voli, del turismo. Credo si debba avere pazienza. L’Italia tornerà ad essere una meta per gli stranieri. L’appartamento potrebbe risultare l’opzione preferita, soprattutto dopo l’emergenza sanitaria.

La tecnologia ha cambiato il lavoro dell’agente immobiliare?

La tecnologia ci hanno permesso di continuare a lavorare e a tenere le relazioni con i clienti. Ma non possiamo prescindere dal rapporto umano. Fiaip, con Anama e Fimaa, ha chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di rivedere la norma che prevede che i sopralluoghi degli agenti con i clienti possano avvenire solo in case disabitate rischiando di ridurre del 70/80% l’attività dei nostri operatori. In questo clima di incertezza dobbiamo diventare anche più “mediatori”. Pensi, ad esempio, alle difficoltà tra acquirenti e costruttori per i ritardi nei cantieri delle consegne di chi ha comprato su carta.

(Laura Cavestri, Il Sole 24 ORE – Estratto da “Plus24”, 16 maggio 2020)

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